Fotodiario 2020

FEBBRAIO

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Creando surreali, magiche cortine, si ripete ogni anno la fioritura dei noccioli…

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…come anche quella dei bucaneve, che stanno guadagnando nuovi spazi come questo nel Giardino dell’aia…

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…mentre Galanthus nivalis “Flore Pleno” si propaga con più lentezza ma si fa notare per le sue strane corolle.

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Sarcococca confusa invece passerebbe inosservata se non fosse per il suo forte profumo che si spande nell’aria.

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Ma sono gli ellebori che ora regalano le fioriture più appariscenti: questo è Helleborus niger nel Bosco-giardino…

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…mentre, davanti a casa, è arrivato da poco Helleborus orientalis, regalo di Giorgio da Ferrara.

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Un altro nuovo regalo, di Aerio da San Cesario sul Panaro è questo dolcissimo, giovane, Prunus mume alla sua prima fioritura.

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E per finire uno splendido tramonto d’inverno che conclude la giornata di lavoro in giardino.

MARZO

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Nell’Orto giardino, dal cerchio dei rovi ancora addormentato, prorompe la candida fioritura del Prunus cerasifera.

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Nella bordura dell’acero i fiori di Epimedium sulfureum emergono dalle foglie della trascorsa stagione arrossate dal freddo.

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Anche all’inizio della sua fioritura, che sarà lunghissima, Exochorda x macrantha “The Bride” ha un grande fascino.

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E’ un ritorno Corylopsis pauciflora (la sua prima introduzione diversi anni fa ebbe purtroppo vita breve) che ora illumina la Radura delle   lucciole…

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…mentre Corylopsis spicata è una nuova introduzione arrivata dall’Inghilterra: speriamo riesca ad “accasarsi “ .

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Ribes sanguineum “White icicle” si è invece acclimatato facilmente e, ad ogni primavera, è sempre più esuberante.

7PG

Osmanthus x burkwoodii vive da molto tempo al limitare del Bosco giardino ma, lento per natura, solo da pochi anni regala le sue profumate fioriture.

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La prima fioritura di Prunus x yedoensis, come un invisibile ponte fra i Giardini del Casoncello ed il magico “Paese del sol levante”: finalmente si è avverato un sogno!

APRILE

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Aprile si annuncia come sempre con i colori che amo di più: i porpora, i lilla, i violetti…

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…e tutto il paesaggio ne è pervaso.

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Anche sulla vecchia inferriata della grotta gli stessi colori con akebia quinata…

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…e nella radura di Maga Viola, dove Ciclamen repandum sta finalmente allargando sempre di più il suo territorio.

aprile 2020 5 corretta

Poi come sempre, ancora il bianco: Viburnum “Park farm” più imponente che mai con alle spalle Rosa banksiae alba normalis che sta ricoprendo il declivio…

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Prinsepia uniflora, ai margini del bosco, dove sta quasi sbarrando il passaggio…

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…Exocorda macrantha “The bride” insieme alla Vinca minor alba con l’albero delle amarene alle spalle.

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E per finire il profumato candore dei Mughetti, mio ricordo d’infanzia nella lontana Carnia e quello del Biancospino, che per Proust, nella sua “recherche” aveva “un odore dolceamaro di mandorle”.

” La storia di ferula”

Ferula communis che in questo mese di aprile è prodigiosamente cresciuta, arrivando a fiorire (dopo cinque anni di attesa!) merita una storia tutta sua, eccola:

1 aprile

          1 aprile…

10 aprile

          10 aprile…

13aprile

13 aprile…

16aprile

16 aprile…

19aprile

19 aprile…

22aprile

22 aprile…

30aprile

30 aprile.

MAGGIO

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La forma originaria di Kerria japonica, purtroppo meno usata della pleniflora, si fa ammirare per la leggerezza delle sue corolle stellate giallo oro.

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La stessa sensazione ariosa la comunicano anche le erbe del prato (Briza maxima, Cynosorus echinatus e Hordeum murinum), che quasi ad arte, si sono ritrovate insieme sotto il ciliegio.

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Tellima grandiflora, anche se originaria dei boschi freschi di California e Alaska, ormai sta colonizzando il sentiero delle felci nel bosco-giardino e…

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…anche Polygala vulgaris, che invece appartiene alla nostra flora spontanea, non è da meno nell’espandersi sempre di più nelle zone prative.

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Un’altra splendida colonizzatrice è la rosa Kazanlik che ormai ha chiuso il passaggio che portava fino alla rosa Albertine, che si intravede sul fondo.

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Le rose che stanno, un pò ovunque, conquistando gli spazi (anche fino a considerevole altezza!), regalano sempre di più al giardino un magico aspetto di giungla fiorita…

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…che si ritrova anche nel Giardino delle erbe, invaso ormai dalla rosa Gallica officinalis e dove ora sullo sfondo, oltre i cespugli di salvia e i papaveri vagabondi, si stagliano splendidi giganti vegetali, le due Ferule.

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Un altro bellissimo gigante vegetale si triova ora nell’Orto-giardino: è Angelica arcangelica messa in risalto dallo sfondo dei bambù e dal verde giallo di Smyrnium perfoliatum in primo piano.

GIUGNO

Valeriana officinalis si sta finalmente propagando al limitare del bosco di Maga Viola…

…i papaveri sono ormai saliti fino all’orlo del fosso che porta il loro nome
…la “nuova frontiera” che continua sempre più ad arricchirsi e a prendere forma…
…scrigno prezioso di biodiversità, gioia per gli occhi e vita per le piccole creature.

Rosa Wedding day fiorisce, come sempre, in felice compagnia del suo ciliegio…
…e anche Rosa Ballerina in compagnia del suo mirabolano è in fiore e continuerà fino all’autunno.
La grande massa fiorita di Paul’s Himalayan Musk adagiata sul prato è ora la scena più spettacolare…
…ma anche gli enormi cespugli di filadelfo nell’aia non sono certo da meno come spettacolarità!

LUGLIO

Certo a luglio, questo spazio è, da lontano, più giardono che orto…
…ma, a ben cercare, si può mettere insieme anche quello che serve per la tavola…
…e non manca neppure la raccolta dei frutti da usare per il dessert…
come quelli insoliti e squisiti di Rubus phoenicolasius, il rovo che viene da oriente.
Insolito quest’anno anche questo nuovo ospite: Chenopodium giganteum “Magenta Spreen” variazione “elegante” del nostro spontaneo farinaccio.
Una scena invece ormai solita ma piacevole: il cerchio dei rovi contornato da pomodori e mais ( tutti da seme!) e, in primo piano, Galega officinalis.
Continuano i lavori per dare forma alla nuova frontiera del “Fosso dei papaveri”: la “miracolosa” zappa del signor Boschi è
fondamentale!
Anche l’aiuto di Eleonora, preziosa volontaria, è stato importante in questo mese: insieme abbiamo riordinato tutto il vivaio.

AGOSTO

Il mio “orto diffuso” (piccoli spazi ortivi in luoghi inusuali), quest’anno ha colonizzato con le zucche anche il cerchio del fuoco: per ora solo fiori…
…che servono per una mia specialità di stagione: frittatine ai fiori di zucca e di finocchio.
Il nuovo Chenopodio introdotto nell’orto ha tenuto fede al suo nome: mi raddoppia in altezza!
anche pomodori e mais sono cresciuti: in primo piano ora Achillea filipendulina insieme all’Aster umbellatus.
Un nuovo ospite nella bordura del giardino dell’aia è Echinops sphaerocephalus, rara spontanea autoctona che ho “salvato” dal bordo strada.
Non fa parte invece della nostra flora Inula magnifica che è “inaspettatamente” apparsa…
…insieme ai giganteschi Peucedanum verticillare: è un “miracolo “perchè questa pianta, portata da me, nel novembre 1993, dal Parc Andrèe Citroen aveva vissuto un solo anno per poi sparire.
Ancora Giallo, la splendida Solidago gigantea, per un abbraccio con Bruno, l’amico caro che segue i nidi artificiali del Giardino.

SETTEMBRE

le infiorescenze del Sedum spectabile, appena sul schiudersi, creano, nel Giardino dell’Aia un insolita e piacevole scena.
Fra i Sedum, per la prima volta, anche le campanule azzurre di Nicanda physalodes, spontanea del Perù, seminata al riparo e poi trapiantata in aiuola.
Le grandi, profumate campanule di Datura metel, invece, vivono qui ormai da quasi quarant’anni, ma si rinseminano sempre dove vogliono loro.
Lucio al cumulo del compost, che darà nella prossima primavera, il prezioso nutrimento da spargere sulle aiuole dell’Orto-giardino che…
…ora offre anche piacevoli scene declinate in giallo: Rudbeckia fulgida a cui si mescolano i capolini di Tanacetum vulgare…
…e quelli del Tanacetum balsamita che si infilano fra gli alti steli di Tagetes minuta…
…mentre Rudbeckia triloba ed Helianthus salicifolius creano una gialla cornice per gli alti steli di Nicotiana sylvestris sullo sfondo…
…che con le sue insolite proporzioini, come mai prima, dà a questo angolo dell’Orto-giardino un aspetto quasi tropicale.

OTTOBRE

Nella Radura delle lucciole ancora continua la delicata e minuta fioritura di Geranium sibiricum che bisogna guardare da molto vicino…
…mentre invece è appariscente, quasi spettacolare, quella dell’aster giapponese cui fa da sfondo Artemisia princeps.
…e non è da meno Aster pringlei “Montecassino”, che nel Giardino Giallo riempie con le sue bianche corolle gli spazi lasciati liberi dai crisantemi…
…altro fiore vedette di questo periodo che qui, in tonalità cremisi, si mescola al bianco di Eupatorium rugosum “chocolate”.
Lespedeza thumbergii “albiflora” è finalmente stata messa a dimora proprio accanto ad un’altra pianta (Rhodotypos scadens) arrivata anche lei dal Giappone.
Nel Bosco-giardino, come sempre, i ciclamini si accompagnano alle mazze di tamburo che, in parte servono anche per la tavola…
…come i prataioli che ormai si diffondono ovunque fra l’erba del Giardino-frutteto.
Zephyrantes candida continua a fiorire in compagnia delle piccole zucche di Hokkaido (il potimarron dei francesi) squisite in cucina.

NOVEMBRE

In una intera Giornata di Lavoro Sonia e Maura, volontarie “storiche”, hanno trasformato l’intrico dei bambù (abbandonato ormai da troppo tempo) in un…salotto.

Nella cornice del ciliegio sdraiato la scena di apertrura dello show autunnale:
Amelanchier, ora in compagnia di Rubus phoenicolasius è sempre una delle attrazioni maggiori.
Per la prima volta sulla scena del Casoncello Prunus sargentii con il suo incredibile rosso.
Parrotia persica è una vecchia conoscenza ma il variegato colorarsi delle sue foglie stupisce sempre.
le fiammate arancioni di Rhus typhina sono sempre uno dei punti forti dello spettacolo.
Anche il giovanissimo Diospyros kaki germogliato dall’albero madre reciso alla base dal disastro dell’inverno 2017, entra, inaspettato e splendido, nello show.
E, per finire, fra la lieve cortina aranciata di Molinia coerulea, si alza, lontano la bianca fumata dell’ultimo fuoco della sera.

DICEMBRE

Anche se non amo il freddo, prima che arrivi la neve devo continuare, con il valido aiuto di Boschi (…in giacchetta di cotone!), il lavoro al Fosso dei papaveri
E’ arrivata, per fortuna andandosene poi in fretta e senza fare, questa volta, troppi danni, però…
…ha spezzato il ramo del ciliegio su cui si era arrampicata Rosa Filipes “kiftsgate” e ora la cascata di minuscoli cinnorodi rossi, se pur scenografica, restringe molto il passaggio.
Cinnorodi di casa nostra quelli di Rosa canina ma ugualmente decorativi in questa stagione, e per di più, ora che il gelo li ha ammormiditi, sono mangiati sul posto; il mio rifornimento quotidiano di vitamina C!

Rossi frutti anche nell’Orto giardino: i rami di Red sentinel, carichi di piccole mele ( anche queste mangiabili “in situ”), con sullo sfondo la verde verticalità dei bambù, creano una piacevole scena.

Neillia thibetica sta colonizzando il Bosco-giardino al quale regala ancora una piacevole atmosfera prima di entrare a riposo.
Sprizzano nuova vita invece questi ciuffi di Bucaneve, un pò in anticipo, me sempre i benvenuti, a ricordarmi l’infanzia nei prati di Carnia.
Risalendo dall’Orto-giardino, uno splendido tramonto, con la casa lontana in solouette, mi accompagna per salutare la giornata.