Nel 1980 Maria Gabriella Buccioli decide di fare del Casoncello, piccolo podere di famiglia di circa un ettaro sull’Appennino bolognese, il luogo dove vivere.
Dopo trent’anni di abbandono l’antico coltivo è inselvatichito, il fienile cadente, la casa padronale, distrutta dai bombardamenti, ridotta ad una collinetta coperta di vegetazione.
La casa colonica, rimasta indenne, potrà, con gli interventi necessari, essere resa abitabile.
I lavori di ripristino vengono fatti in economia da Maria Gabriella ed il suo compagno Lucio sotto la guida di un vecchio mastro muratore.
Lucio, disegnatore di fumetti si cimenta nella ricostruzione dell’antico forno…
…con l’aiuto di Maria Gabriella che si divide fra il lavoro di manovale…
…e quello di teatrante, con il ruolo di principessa delle fiabe, negli spettacoli per bambini…
…condotti a Villa Guastavillani dal gruppo teatrale “Giochiamo davvero” di Patrizio Roversi e Maurizia Giusti.
Anche il vecchio fienile viene risistemato sempre in economia e utilizzando materiali di recupero.
Il terreno dopo essere stato ripulito, con un lungo e faticoso lavoro, da gran parte della vegetazione che lo aveva invaso…
…viene in gran parte arato conservando però alcune zone dove si sono creati piccoli boschetti con robinie, mirabolani, e rose canine.
Grazie alla guida degli insegnamenti dei grandi maestri (Steiner, Fukuoka, Seymour) e con amore e rispetto per la vita naturale si inizia finalmente a coltivare l’orto!
davanti alla casa, ormai sistemata, comincia a nascere un piccolo giardino.
ancora lavori di muratura perché è necessaria una stanza a piano terra per nonna Armida.
è il 1987 e lei compie 102° anni: così splendidamente arriverà fino ai 107!
fra i resti della casa padronale e vecchie rose galliche sopravvissute all’ abbandono nasce un giardino di aromatiche…
…che servirà alle api degli alveari che Gabriella ha installato e seguirà personalmente.
il gruppo “Giochiamo davvero “ si scioglie: questo, ai Giardini Margherita, è l’ultimo spettacolo insieme.
ora tutto il tempo può essere dedicato ai lavori del Casoncello…
… dove, poco alla volta, ogni angolo si va riempiendo di fioriture: dietro casa…
…nei prati che si intessono come arazzi preziosi…..
…nel bosco che lentamente viene invaso dai ciclamini.
Gabriella riprende, da sola, a lavorare sulla teatralizzazione della fiaba nelle scuole materne…
e nasce il personaggio di Gaia, la bambina che conduce i suoi piccoli amici …
…ad incontrare “dal vero” i tanti personaggi delle fiabe di magia.
I momenti di pausa dal lavoro sono dedicati alla creazione del giardino: la bordura
dell’aia ha già una sua presenza….
e anche dove sorgeva la casa padronale, i resti di muro conservati si vanno colorando
di fiori.
Davanti al vecchio fienile restaurato la prima bordura di giovani arbusti.
Sul prato dell’aia inizia la lunga costruzione di un enorme drago che…..
…cavalcato dal principe nero, prenderà vita nel parco di Villa Guastavillani, per
rapire la principessa disobbediente.
Per dare l’addio al mondo delle fiabe Gabriella mette in scena la sua: le nozze con il
principe azzurro Lucio.
ormai è tempo di dedicare tutte le energie al Giardino, abbandonando il teatro e la fiaba…
e, per averne, la conferma Gabriella salirà a Sissinghurst, ad “incontrare” lo spirito di
Vita Sackville-West che, sui libri, le è stata maestra.
al ritorno la decisione è ben chiara: la strada da seguire è quella del giardino!
l’anno dopo i Giardini del Casoncello aprono al pubblico: è il 1996.